Framework di Microsoft per servizi web e componenti software introdotto nel 2000 e pronunciato “dot-net”. .NET è l'approccio di Microsoft a un ambiente di sviluppo e runtime completi simile a J2EE. .NET supporta tutte le caratteristiche e funzionalità basate sul web, compresi XML e i protocolli di servizi web come SOAP e UDDI. Le applicazioni .NET sono eseguite sia su reti Intranet che su siti Internet pubblici, quindi .NET è un'architettura software onnicomprensiva orientata al web per uso interno ed esterno. Le versioni successive dei prodotti Microsoft (browser, applicazioni, Windows) sono state migliorate in modo da supportare .NET.
I processi possono essere suddivisi in unità o sottoprocessi sempre più piccoli. Con "attività" indichiamo il sottoprocesso più piccolo che un dato team di processo aziendale decide di illustrare nei propri diagrammi (viceversa, potremmo dire che un processo è costituito da una o più attività). Le attività possono essere costituite da un solo passaggio, come l'approvazione di una richiesta di acquisto o il posizionamento di un tappo su una bottiglia nella linea di produzione, o da più passaggi, come la compilazione di un modulo o l'assemblaggio di una sedia. A seconda dei metodi, termini come "incarico" e "fase" non vengono usati in maniera univoca, mentre si tende sempre più a indicare l'unità più piccola di analisi con "attività". Un'attività può essere eseguita da uno o più dipendenti, da un sistema software o da una combinazione di entrambi. Nella notazione UML, i processi e le attività vengono rappresentati con rettangoli dagli angoli arrotondati (vedi la gerarchia dei processi aziendali). A volte viene indicato se si tratta di attività manuali (rettangolo con contorno normale), sistemi (rettangolo con contorno spesso) o attività miste comprendenti sia attività manuali che sistemi (rettangolo con linea tratteggiata).
Una griglia o matrice utilizzabile per analizzare i costi di un insieme di attività. Le attività sono elencate sull'asse verticale e per ciascuna sono riportati i dati relativi a output, costi, tempistiche e problemi.
Sistemi di flusso di lavoro che attendono le indicazioni degli utenti sui passaggi da eseguire. Per esempio, un sistema assicurativo potrebbe recuperare i documenti necessari a un assicuratore solo su richiesta. Confrontalo con i sistemi di Workflow amministrativi e transazionali o di produzione.
Sistemi di flusso di lavoro che tengono traccia delle attività degli utenti e assegnano nuove attività in base a un insieme di regole. Confrontalo con i sistemi di Workflow personalizzati e transazionali o di produzione.
Un'API (o interfaccia di programmazione di un'applicazione) è un insieme delle definizioni di come un componente software comunica con un altro. È una modalità di astrazione che solitamente (anche se non necessariamente) si colloca tra un livello di software più basso e uno più alto. Le API sono implementate mediante la scrittura di chiamate di funzione nel programma, il quale fornisce il collegamento alla subroutine necessaria per l'esecuzione. Pertanto, un'API presume la presenza sul computer di moduli di programma per eseguire l'operazione o che lo stesso venga collegato al programma esistente per eseguire le attività.
In un processo asincrono, un'attività invia un messaggio a un'altra senza attenderne la risposta prima di procedere. Una telefonata è un processo sincrono, in quanto non può proseguire se la persona con cui si vuole parlare non risponde al telefono. Lasciando un messaggio sulla segreteria telefonica, il processo diventa asincrono: l'utente lascia il messaggio e va avanti con le proprie attività, ipotizzando che l'altro risponderà non appena lo avrà ascoltato.
Un movimento, un metodo e una tecnica per allineare le misure per il raggiungimento degli obiettivi strategici di un'organizzazione a misure di processo specifiche, che monitora diversi aspetti per restituire una panoramica completa della situazione. Un approccio complementare a quello che vi consigliamo, solitamente associato a Robert Kaplan e David Norton.
Un passaggio comune ai processi umani come a quelli informatici, in cui si riuniscono molti elementi per elaborarli in una sola volta. Si differenza dell'elaborazione continua, nella quale i diversi elementi vengono elaborati il prima possibile.
Nella riprogettazione dei processi aziendali, si riferisce ai dati relativi alla misurazione di specifici tipi di processi. Molte aziende cercano dati di riferimento relativi ai processi che desiderano riprogettare per osservare come se la cava la concorrenza.
Il BPM è un software che automatizza, esegue e monitora processi aziendali dall'inizio alla fine, mettendo in contatto le persone con le persone, le applicazioni con le applicazioni e le persone con le applicazioni.
Gartner, Inc. definisce il BPM come “una pratica di gestione che consente di amministrare un ambiente di processo di business al fine di migliorare l'agilità e la performance operativa”. Questa visione più olistica offre un approccio strutturato per l'ottimizzazione dei processi e tiene conto degli strumenti software discussi in precedenza, nonché dei metodi, dei criteri, delle metriche e delle procedure di gestione aziendali.
Informazioni aggregate sui processi aziendali che consentono ai manager di analizzare le tendenze dei processi, visualizzare le metriche sul rendimento e rispondere ai cambiamenti interni all'azienda.
Strumenti e sistemi software che cercano di estrarre modelli o conclusioni utili a partire da mole di dati.
In generale, l'insieme delle attività eseguite da un'azienda serve a trasformare informazioni o materie al fine di portare a termine un impegno e produrre un output. Catene del valore e processi aziendali su larga scala producono output importanti per i clienti.
Si riferisce all'uso di sistemi informatici e software per automatizzare un processo. I processi possono essere completamente automatizzati, quando non è richiesto alcun intervento umano, o semi-automatizzati, quando è richiesto un intervento per prendere decisioni o gestire le eccezioni. Le tecniche utilizzate per l'automazione dei processi aziendali comprendono flusso di lavoro, linguaggi BP-XML, ERP e sviluppo di software e EAI.
Il ridisegno dei processi aziendali è incentrato sull'effettuare modifiche sostanziali a un processo esistente o sul crearne uno nuovo. A seconda delle dimensioni del processo, può trattarsi di un intervento drastico eseguito sporadicamente al quale, una volta realizzato, dovrebbe seguire un miglioramento costante dei processi aziendali. Rispetto al BPR come definito nei primi anni Novanta, la riprogettazione dei processi aziendali di solito si focalizza su processi in scala ridotta e mira a ottenere miglioramenti contenuti. La riprogettazione riguarda i miglioramenti sostanziali di processi esistenti, mentre Il disegno è la creazione di processi del tutto nuovi.
La prima bozza del presente glossario conteneva la descrizione di due linguaggi XML di processo aziendale alternativi: WSFL di IBM e XLANG di Microsoft. Alla data di pubblicazione del glossario, IBM, Microsoft e BEA hanno annunciato di voler unire WSFL e XLANG per creare un linguaggio XML di processo aziendale comune che supporterà sia il linguaggio pubblico (protocollo) che quello privato (esecuzione).
Il miglioramento dei processi aziendali è incentrato sul miglioramento incrementale dei processi esistenti. Esistono molti approcci, tra cui il popolare Six Sigma. Il BPI viene usato in modo estremamente circoscritto e ripetuto più volte nel corso di ciascun processo.
Si riferisce all'allineamento dei processi agli obiettivi di un'organizzazione, la progettazione e implementazione delle relative architetture, l'istituzione di sistemi di misurazione in linea con gli obiettivi aziendali e la formazione e l'organizzazione dei responsabili, al fine di consentire loro di gestire i processi in maniera efficace. Il Business Process Management, o BPM, può indicare anche varie attività di automazione, dai sistemi per i workflow ai linguaggi XML per procedure aziendali, ai sistemi ERP preconfezionati. In questo caso, il BPM enfatizza la capacità dell'applicazione software di controllare il flusso dei processi, misurandoli automaticamente, e M può indicare anche varie attività di automazione, dai sistemi workflow ai linguaggi XML per processi di business, ai sistemi ERP preconfezionati. In questo caso, il BPM enfatizza la capacità dell'applicazione software di controllare il flusso dei processi, misurandoli automaticamente, e M può indicare anche varie attività di automazione, dai sistemi workflow ai linguaggi XML per processi di business, ai sistemi ERP preconfezionati. In questo caso, il BPM enfatizza la capacità dell'applicazione software di controllare il flusso dei processi, misurandoli automaticamente, ed ems che si allineano agli obiettivi di un'organizzazione, e consente di istruire e organizzare i responsabili in modo tale che gestiscano i processi in maniera efficace. Il Business Process Management, o BPM, può indicare anche varie attività di automazione, dai sistemi per i workflows ai linguaggi XML Business Process, ai sistemi ERP preconfezionati. In questo caso, il BPM enfatizza la capacità dell'applicazione software di controllare il flusso dei processi, misurandoli automaticamente, e di modificarli dal terminale di un computer.
Un approccio più completo al BPM che fornisce tutte le funzionalità di gestione dei processi dei software BPM, oltre a knowledge management, gestione documentale, strumenti di collaborazione, business analytics e un portale di lavoro.
Soluzione che automatizza, esegue e monitora processi aziendali dall'inizio alla fine, mettendo in contatto le persone con le persone, le applicazioni con le applicazioni e le persone con le applicazioni.
Fornitori che progettano, sviluppano e/o vendono software e soluzioni per la gestione dei processi aziendali.
Consorzio di fornitori di strumenti per la modellazione dei processi aziendali e gruppi di utenti che lavorano insieme allo sviluppo di un linguaggio per procedure aziendali basato su XML (BPMI), una notazione per il linguaggio (BPMN) e un linguaggio di query (BPQL). L'idea è che le aziende modellino i propri processi automatizzati all'interno della BPMI e quindi siano in grado di monitorarli e modificarli in base alle loro esigenze. Il BPML verrà utilizzato principalmente da coloro che desiderano creare sistemi Internet o servizi web collaborativi.
Software applicativo aziendale che consente a un'organizzazione di semplificare i processi e ottenere l'efficienza organizzativa attraverso la modellazione, l'esecuzione e l'analisi dei processi aziendali.
Software che consente a manager o analisti illustrare i processi aziendali tramite diagrammi. Gli strumenti più semplici supportano esclusivamente la realizzazione dei diagrammi. Gli strumenti professionali per la modellazione dei processi, invece, salvano ogni elemento del modello in un database, in modo da poterlo aggiornare o riutilizzare per la realizzazione di altri diagrammi. Molti strumenti professionali supportano anche la simulazione o la generazione di codice.
Molte aziende esternalizzano la gestione e l'esecuzione dei processi business ad altre aziende. Poche, però, lo fanno anche per i processi business che sono alla base della loro posizione unica sul mercato, poiché temono che l'appaltatore non sarà in grado di migliorare il processo con la rapidità necessaria per rispondere ai cambiamenti del mercato. Oggi alcune aziende propongono di esternalizzare tali processi, sostenendo di avere un approccio che permetterà agli utilizzatori business di apportare modifiche ai loro processi ove necessario.
Un concetto illustrato da Hammer e Davenport nei primi anni Novanta. La definizione contenuta nei loro libri enfatizzava la totale riconcettualizzazione dei processi aziendali principali da zero, utilizzando la tecnologia informatica per ottenere miglioramenti rivoluzionari nelle prestazioni. L'idea è poi diventata impopolare alla fine degli anni Novanta, tanto che molti imprenditori associano il BPR al fallimento. Coloro che lo usano ancora lo associano invece alla nostra definizione di riprogettazione dei processi aziendali.
Un'affermazione che descrive una policy aziendale o una procedura decisionale. Alcuni linguaggi di programmazione eseguono più regole di business insieme, ottenendo algoritmi molto complessi. Nell'analisi dei processi aziendali, ciascuna regola viene solitamente indicata in modo indipendente nel formato generale "se A e B, allora C". Sia gli strumenti del flusso di lavoro che i diagrammi di processo dettagliati dipendono dalle regole di business per specificare come vengono prese le decisioni. In genere le regole di business vengono associate alle attività. Per mostrare cosa succede se un prestito viene accettato o rifiutato è sufficiente un rombo decisionale, ma per chiarire il perché di tale scelta possono essere necessarie decine o addirittura centinaia di regole di business. I programmi di formazione, i job aid e i sistemi software e di knowledge management mirano a documentare le regole di business per automatizzare il processo decisionale o per renderle disponibili agli altri partecipanti.
Il BPM nasce da un linguaggio per processi aziendali collaborativo (solitamente ebXML) ed è particolarmente adatto per descrivere le collaborazioni tra partner che vengono considerati sullo stesso livello.
Strumenti quali forum di discussione, spazi di lavoro dinamici e bacheche di messaggistica che vengono forniti all'interno del framework della piattaforma BPM e che sono progettati per rimuovere le barriere di comunicazione tra i vari dipartimenti e all'interno degli stessi.
Un'applicazione aziendale che viene sviluppata e distribuita utilizzando una piattaforma BPM per risolvere un particolare problema business, come la conformità agli standard normativi o la gestione delle risorse di un'azienda. Grazie all'integrazione delle applicazioni esistenti, la raccolta dei dati rilevanti e la connessione delle persone interessate, riesce a superare i limiti delle applicazioni aziendali tradizionali e ad offrire maggiore flessibilità e scalabilità, nonché una migliore collaborazione e integrazione.
Metodi e strumenti software progettati per generare codice a partire da modelli. I membri del movimento CASE cercano da sempre di rendere la generazione di software più sistematica e prevedibile. Gli sviluppatori di software spesso utilizzano gli strumenti CASE per modellare i processi aziendali.
Strategia mirata a trovare modi per migliorare il processo e le prestazioni del prodotto su base continuativa.
I processi fondamentali sono quelli che si basano sulle conoscenze e sulle competenze uniche del utilizzatore business e che contribuiscono ad apportare un vantaggio competitivo. Sono il contrario dei processi business secondari.
Anche noto come processo Can-Be, consiste nella descrizione di una o più riprogettazioni alternative che vengono prese in considerazione.
Termine generico che identifica una serie di applicazioni o strumenti preconfezionati o su misura, progettati per agevolare le vendite, tenere traccia dei clienti o gestire informazioni ottenute dalle relative interazioni.
Interfaccia utente simile al cruscotto di un'automobile. Le dashboard contengono piccoli grafici, diagrammi e indicatori di lavoro che forniscono dati sulle informazioni chiave all'interno di un'organizzazione.
Registro delle informazioni transazionali e operative passate di un'azienda, archiviate in un database. I data warehouse non sono concepiti per i dati “in tempo reale”. Piuttosto, i dati dei database di produzione vengono copiati nel data warehouse in modo tale che le query possano essere eseguite senza influire sulle prestazioni o sulla stabilità dei sistemi di produzione.
Una raccolta di registrazioni archiviate su un computer in maniera sistematica, così da permettere a un programma per computer chiamato sistema di gestione di database (DBMS) di consultarli per rispondere a domande. I DBMS possono gestire più formati di dati, come testo, immagini, audio e video. Per un migliore recupero e smistamento, ciascuna registrazione (o record) viene strutturata come un insieme di elementi di dati e quelli recuperati sotto forma di risposta alle query diventano informazioni da utilizzare per prendere decisioni altrimenti più difficili o impossibili.
Un rombo o una figura esagonale utilizzata nei diagrammi di processo per illustrare la ramificazione nel flusso di informazioni, controlli o materiali risultante da una decisione. Tecnicamente, tutte le decisioni avvengono all'interno delle attività e le frecce mostrano soltanto il flusso tra l'una e l'altra. Per comodità, tuttavia, se le decisioni portano a una ramificazione si tende a rappresentarle nel diagramma di processo e ad etichettarle per indicare come mai un flusso porti a un'attività piuttosto che a un'altra.
Un acronimo utilizzato dai professionisti di Six Sigma per ricordare i diversi passaggi di un miglioramento di progetto Six Sigma.
Un sistema per l'archiviazione e la protezione di documenti elettronici, immagini e altri file all'interno di un'organizzazione, nonché il termine utilizzato per implicare la gestione dei documenti dopo la loro scansione su un computer. Al giorno d'oggi è un'espressione d'ampio utilizzo, al cui interno trovano posto l'imaging dei documenti, i flussi di lavoro e il recupero di testo e di contenuti multimediali.
Un consorzio creato da altre due organizzazioni, un comitato delle Nazioni Unite (UN/CEFACT) e OASIS, un consorzio Internet. ebXML è responsabile della creazione di un'architettura XML che standardizzi tutti i servizi di cui le aziende avranno bisogno per creare servizi web. Un sottocomitato di ebXML focalizzato sulla comunicazione dei processi aziendali è all'origine del BPSS.
Un sistema anteriore a Internet per lo scambio di dati tra aziende. EDI richiede che le organizzazioni standardizzino i termini ed effettuino investimenti significativi nei computer e nella manutenzione del software EDI. Sebbene alcune organizzazioni si avvalgano ancora di sistemi EDI e ne prevedano un'eliminazione solo graduale, oggi EDI viene sostituito da sistemi Internet e protocolli meno costosi, come l'XML.
Nel linguaggio dei progettisti di software, un sistema aziendale è un'applicazione software importante che viene progettata per essere utilizzata o accessibile da più reparti diversi e mantenuta solitamente a livello aziendale. Un buon esempio di sistema aziendale è quello del pagamento degli stipendi.
In un periodo in cui le organizzazioni cercano di collegare le applicazioni software esistenti sia tra loro che con i portali, ottenere lo scambio di dati tra applicazioni è diventato fondamentale. In genere l'EAI è una delle principali preoccupazioni di ogni CIO. Esistono vari approcci all'EAI: alcuni si basano sul collegamento di applicazioni specifiche a un codice personalizzato, ma la maggior parte si avvale di soluzioni generiche chiamate middleware. Esempi di middleware sono XML, SOAP e UDDI.
Quando un'azienda sceglie di utilizzare un'applicazione ERP, sta scegliendo un'app che formula già ipotesi sugli input e gli output che riceverà. Per inserirla all'interno di un processo aziendale preesistente, l'azienda deve innanzitutto capire in quale punto preciso implementarla e che cosa andrà a sostituire all'interno del processo, in modo da interfacciarlo con la nuova applicazione ERP. In sostanza, si tratta dell'esatto contrario di ciò che accade quando una società riprogetta un processo e poi chiede a un team IT di creare un'applicazione che prenda gli input così generati per ottenere output determinati.
L'attività di regolazione e intervento sulle operazioni che non è stato possibile portare a termine. In assenza di automazione, le organizzazioni ritengono che l'elaborazione delle eccezioni sia una delle mansioni più dispendiose in termini di tempo e denaro all'interno dei propri processi.
Un modello di riprogettazione del processo focalizzato sul controllo dei passaggi tra reparti e gruppi funzionali, per garantire che i flussi fra le linee di reparto siano lineari ed efficaci.
Anche noto come diagramma di processo AS-IS, è la descrizione o il diagramma di un processo esistente prima che vengano effettuate modifiche.
Standard internazionale relativo a come le organizzazioni debbano documentare i propri processi, nonché un primo sforzo per spingerle a creare un'architettura di processo ben definita. A livello pratico, però, spesso si tratta di un mero esercizio di creazione di documentazione per soddisfare un requisito e partecipare a gare di appalto.
Una piattaforma di programmazione software di Sun per lo sviluppo e l'esecuzione di applicazioni aziendali distribuite che si basa in gran parte su componenti modulari in esecuzione su un server applicativo. J2EE comprende una specifica, un'implementazione di riferimento e una serie di piattaforme di test. È anche considerata un linguaggio o uno standard, in quanto i fornitori devono soddisfare determinati requisiti per dichiarare la conformità dei propri prodotti a J2EE.
In un diagramma di processo, un modo per mostrare che un flusso (output) viene diviso e inviato verso più attività, o che più flussi devono venire completati affinché l'attività situata immediatamente dopo la barra possa iniziare.
Un approccio alla definizione della soddisfazione del cliente che suddivide i prodotti e le caratteristiche di soluzioni e servizi in tre gruppi: (1) necessità di base (il minimo che un cliente si aspetta), (2) prodotti soddisfacenti (soluzioni o funzionalità aggiuntive apprezzate dai clienti) e (3) prodotti sorprendenti (soluzioni o funzionalità che il cliente non si aspettava e che lo sorprendono positivamente). Questo approccio è stato sviluppato da Noriaki Kano, esperto giapponese del controllo qualità.
Metriche sul rendimento e valori di riferimento personalizzati che favoriscono il successo economico e operativo dell'azienda.
Componente del BPM che consente agli utenti di condividere attività, contenuti, documenti e notifiche con la community dei lavoratori della conoscenza.
Un approccio alla progettazione e alla gestione dei processi produttivi che punta a migliorarne l'efficienza basandosi su criteri quali l'inventario minimo e la consegna "appena in tempo".
Una struttura gerarchica che mostra la ramificazione delle misure organizzative (rappresentate in alto o sulla sinistra) in provvedimenti più specifici per catene del valore, processi, sottoprocessi e, in ultima analisi, gli obiettivi dell'attività. Per ogni obiettivo sono previste misure specifiche tramite cui valutare se è stato raggiunto o meno. Pertanto, la gerarchia delle misure rispecchia quella degli obiettivi.
Software che permette a due moduli o applicazioni di scambiarsi dati. Vedere anche Enterprise Application Integration (EAI).
Un insieme formale di relazioni che può essere utilizzato per testare ipotesi. Un esempio di modello è una simulazione che verifica il numero di unità che possono essere elaborate ogni ora in una determinata serie di condizioni. I modelli non devono per forza essere visivi.
Un nuovo approccio allo sviluppo applicativo promosso dall'Object Management Group e che si fonda, in pratica, sull'idea che le organizzazioni dovrebbero creare diagrammi di classe astratti delle proprie applicazioni da utilizzare per sviluppare codici software e modelli specifici. Il principio alla base dell'MDA è che è possibile sfruttare lo stesso modello astratto per generare diversi tipi di codice. Pertanto, piuttosto che creare nuove applicazioni in risposta alle nuove tecnologie, un'azienda potrebbe avere un'architettura di alto livello e componenti riutilizzabili da impiegare più e più volte per molti anni. Nonostante sia ancora nelle prime fasi di sviluppo, questo approccio è già piuttosto popolare. Da confrontare con lo Sviluppo del software assistito dal computer (Computer Aided Software Engineering, CASE).
In senso lato, creare un modello significa semplicemente realizzare una rappresentazione semplificata di qualcosa. Un modello può essere un'immagine, un grafico o una formula matematica. Nell'ambito della modellazione dei processi aziendali, questo termine si riferisce alla rappresentazione schematica dello svolgimento di un lavoro. In senso stretto, un modello deve specificare relazioni formali e ipotesi testabili.
All'interno di un modellatore di processi, i nodi rappresentano attività o pacchetti di funzionalità che, una volta collegati, costituiscono un intero processo. Se l'attività è affidata a una persona, i nodi vengono definiti assistiti, mentre sono non assistiti laddove il compito viene svolto da un sistema informatico.
Si tratta di un approccio alla strutturazione delle applicazioni software che, anziché considerare un'applicazione come un processo suddiviso in fasi, la paragona a un insieme di oggetti che si scambiano messaggi. Al momento è l'approccio dominante allo sviluppo di software. Java e Visual Basic, ad esempio, sono linguaggi di sviluppo di software object-oriented.
In generale, qualsiasi applicazione software preconfezionata. Normalmente questa espressione viene utilizzata in relazione ai fornitori che vendono piattaforme applicative ERP o CRM sviluppate per integrare tutte le principali applicazioni software di un'azienda. Installando una serie di applicazioni predefinite, un'organizzazione può garantire che le principali applicazioni dei processi business nel settore finanziario, contabile, delle risorse umane e della produzione comunichino in modo fluido e memorizzino i dati in un database comune.
Un processo in cui due o più sequenze di un'attività si svolgono in simultanea. Un esempio di processo a sequenza singola è il passaggio di un documento fisico da una persona a un'altra. Un documento elettronico in un sistema a flussi di lavoro, invece, può essere inviato a più persone contemporaneamente.
Un sito web che permette a un utente di trovare altre pagine o siti web. Volendo generalizzare, un portale è come una stazione dei treni, in cui un viaggiatore si reca per scoprire in quali altri luoghi può arrivare e quindi raggiungerli. Gran parte delle aziende gestisce un portale per i propri dipendenti da cui è possibile ottenere dati e accedere ai servizi aziendali, ma anche un portale pubblico per fornire ai clienti le informazioni che cercano e la possibilità di acquistare dall'azienda prodotti e servizi.
La serie di attività e operazioni che un'organizzazione conduce regolarmente per raggiungere un obiettivo. Possono essere semplici (es. evasione degli ordini) o complesse (es. sviluppo di nuovi prodotti), occasionali (es. inserimento di nuovi dipendenti) o a lungo termine (es. osservanza della compliance normativa), specifiche di una funzione (es. gestione dell'offerta) o del settore (es. approvvigionamento di energia). Possono essere pertinenti a un unico reparto (es. fatturazione), a tutta l'impresa (es. strategic sourcing) o all'intera catena del valore (es. gestione della catena di distribuzione).
Dati relativi ad attività o eventi specifici di un processo aziendale. Queste informazioni possono essere utilizzate per risolvere i colli di bottiglia, gestire le eccezioni e ottimizzare i processi aziendali.
Anche detta Business Process Architecture. Con architettura dei processi si intende un riepilogo scritto o schematico delle catene di valore e dei processi business supportati da una determinata organizzazione. Una buona architettura dei processi mostra in che modo le catene del valore e i processi aziendali sono collegati tra loro e agli obiettivi strategici dell'organizzazione. Alcune aziende usano questo termine per riferirsi al diagramma relativo a un singolo processo, che noi definiamo "process model" o "process diagram". Spesso aggiungiamo il termine "business" all'espressione "process architecture" per suggerire che si tratta di un'architettura di alto livello che comprende tutti i processi di un'organizzazione.
Componente del BPM che permette a un utente appositamente formato di analizzare e modellare un processo, passo dopo passo, nonché di assegnargli una logica.
Un diagramma che mostra il flusso di informazioni, controlli o materiali da un'attività all'altra. Il diagramma mostra i reparti, i ruoli o gli individui sull'asse verticale e usa le corsie per evidenziare i sottoprocessi o le attività gestiti da ciascun attore. Il cliente a cui è orientato il processo compare sempre sulla corsia in alto, mentre i processi esterni vengono presentati sotto al processo principale. In genere, sull'asse orizzontale viene raffigurato lo scorrere del tempo da sinistra a destra, anche se i diagrammi di processo informali a volte prevedono cicli che non rispettano il flusso temporale standard. I rettangoli con gli angoli arrotondati rappresentano sottoprocessi o attività, mentre le frecce indicano vari tipi di flussi tra i rettangoli. Alcuni sviluppatori dividono i diagrammi di processo in diagrammi "IS", che mostrano un processo così come viene eseguito nel presente, diagrammi "COULD", che evidenziano in che modo il processo potrebbe essere variato, e diagrammi "SHOULD", che indicano le modifiche al processo suggerite da un team di riprogettazione.
Componente del BPM che esegue l'effettivo flusso di un processo per cui è stato realizzato un modello e assegna attività manuali agli utenti e compiti automatizzati alle applicazioni man mano che tale processo si sviluppa.
Un diagramma di processo delinea una sequenza generica di eventi, mentre un'istanza descrive un processo effettivo con tanto di dati, azioni reali e decisioni specifiche. I sistemi a flusso di lavoro e di simulazione tengono traccia dei dati relativi all'esecuzione di specifiche istanze di processo per determinare, ad esempio, il tempo effettivamente necessario per realizzarlo, chi ha gestito un'istanza specifica o quanto costa. Nel caso di sistemi di simulazione, è necessario che un utente fornisca i dati su una serie di istanze reali.
La maggior parte dei dirigenti o supervisori è a capo di processi o attività specifiche e ha la responsabilità di organizzarli e di garantire le risorse necessarie alla loro esecuzione, nonché di misurare le performance delle attività e fornire, ove necessario, premi o feedback correttivi. Inoltre, spetta a loro apportare modifiche o migliorie alle attività, quando possibile.
Misure che indicano se un processo o un'attività sta raggiungendo i suoi obiettivi. Ad ogni livello, i processi prevedono degli output che dovrebbero essere utilizzati per garantire il corretto funzionamento del processo. In un'organizzazione ideale, gli obiettivi e le misure aziendali dovrebbero essere associati alle catene del valore e quindi suddivisi in modo tale che, ad ogni livello, i manager possano misurare i risultati del processo legati agli obiettivi finali e alle misure dell'azienda. Se l'allineamento verticale viene ignorato, è possibile che le attività o i processi vengano misurati in modi che non contribuiscono alla riuscita complessiva del processo più ampio o al successo dell'azienda.
Creazione di una rappresentazione schematica del modo in cui uno specifico processo viene portato a termine.
Componente del BPM che gestisce il flusso di informazioni e attività all'interno di un processo secondo le formule e le regole assegnategli.
Nel loro libro "Improving Processes" del 1990, Geary Rummler e Alan Brache hanno delineato un approccio globale alla strutturazione delle aziende sulla base di procedure, processi di gestione, misurazione e ridefinizione. Si tratta probabilmente del più noto approccio sistematico alla modifica dei processi aziendali e le idee introdotte per la prima volta in questo libro hanno avuto una notevole influenza su altri approcci meno completi.
Software di Business Process Management offerto in modalità SaaS, ovvero come servizio. Per maggiori dettagli, vedere Software-as-a-Service (SaaS).
Applicazioni analitiche interfunzionali che definiscono, misurano e analizzano una strategia di business secondo gli indicatori chiave di prestazione o KPI. Le scorecard aggregano i KPI in iniziative e obiettivi di livello superiore. Ogni KPI di una scorecard viene valutato in modo da stabilirne l'impatto sull'obiettivo superiore. La scorecard più famosa è la “balanced scorecard”, la scheda di valutazione bilanciata di Kaplan-Norton, che misura le attività di un'azienda in termini di visione e strategie e offre ai manager una panoramica completa dell'andamento dell'organizzazione.
Anche noto come processo TO-BE. Si tratta della descrizione o diagramma di un processo che riflette la proposta di un team addetto alla riprogettazione.
Si tratta di un approccio che prende spunto dai grandi silos di grano presenti in tutto il Midwest degli Stati Uniti. È un'espressione dispregiativa che suggerisce che ogni reparto di un organigramma è a sé stante e non interagisce con nessuno degli altri reparti.
Un protocollo internet utilizzato per spostare i file XML in tutta la rete.
Tecnica che sfrutta un modello per elaborare previsioni su un sistema o processo. Esistono diversi tipi di simulazione, alcune più informali e altre più formali. In genere gli strumenti per la simulazione dei processi assegnano valori alle attività, per poi affidare un certo numero di casi al sistema in modo da scoprire come risponderà. Spesso i risultati emersi dalla simulazione di processi complessi non sono prevedibili dagli sviluppatori.
Un acronimo che sta per Fornitori, Input, Processi, Output e Clienti, utilizzato dai professionisti del Six Sigma per ricordare come impostare una panoramica di alto livello di un processo.
Movimento, metodo e serie di tecniche incentrate sul miglioramento dei processi aziendali, che misura il successo basandosi fortemente sulle tecniche statistiche. Esistono diversi metodi Six Sigma, alcuni pensati per il miglioramento dei processi e altri per la progettazione o la riprogettazione dei processi aziendali. La maggior parte dei testi su questo approccio, però, si concentra sul perfezionamento incrementale dei processi. Viene spesso associato a Mikel Harry e Motorola.
Movimento, metodo e tecniche per rendere più sistematico lo sviluppo dei software. Le metodologie software, come l'UML di OMG, e gli strumenti software che aiutano gli sviluppatori a modellizzare i designs delle applicazioni e poi a generare codice sono tutti strettamente correlati all'ingegneria del software.
Una dichiarazione più o meno formale di ciò che un'applicazione software dovrebbe fare. A volte gli analisti business stabiliscono i requisiti e li presentano agli sviluppatori di software. In altri casi, gli analisti interpellano chi è a capo di un business per scoprire a quali requisiti dovrebbe rispondere un'iniziativa per lo sviluppo di applicazioni software. Di norma, forniscono una definizione dei requisiti meno formale di quanto sarebbe necessario e tendono a spiegarli tramite istruzioni scritte o diagrammi di processo. Gli sviluppatori di software sono più propensi a definire i requisiti per mezzo di diagrammi di casi d'uso o Class Diagrams, spesso piuttosto nebulosi per gli analisti business. I requisiti dei software costituiscono un'importante interfaccia tra i business managers e le organizzazioni IT. Se le istruzioni date non sono chiare e precise, il sistema risultante rischia di deludere i business managers che lo hanno richiesto.
Un fornitore concede in licenza ai clienti un'applicazione come servizio su richiesta, attraverso un abbonamento o un modello “pay-as-you-go”, ovvero a consumo. Il modello SaaS viene anche definito “software su richiesta”.
Una deviazione standard a sinistra o a destra della media su una curva a campana rappresenta il 34,13 % della variazione. Due deviazioni standard, una a sinistra e una a destra, costituiscono il 68,26 % della variazione. Per indicare una deviazione, viene usata la lettera dell'alfabeto greco sigma. Nelle situazioni reali, le deviazioni si determinano raccogliendo dati e identificando quali rientrano nel 68,26 % delle deviazioni e quali appartengono a una fascia più ampia. Chi adotta il Six Sigma si affida alle tabelle per trasformare i numeri in deviazioni o sigma.
Uno strumento statistico sviluppato da Carl Frederick Gauss per descrivere le variazioni rispetto a una media e che mostra come la maggior parte delle deviazioni sia di scarsa entità, mentre quelle estreme sono ridotte e poco frequenti. Da questo concetto è nato il programma Six Sigma, ma la curva effettivamente utilizzata nelle tabelle di questa metodologia è diversa da quella a campana e viene definita dalla cosiddetta deriva del processo a lungo termine.
L'analisi di un processo avviene necessariamente su più livelli. Un diagramma di processo di alto livello mostra i processi principali, generalmente suddivisi in sottoprocessi, che vengono rappresentati in diagrammi di processo a sé stanti. Questi processi, a loro volta, possono essere suddivisi in sottoprocessi, poiché non c'è un limite logico al numero di sottoprocessi in cui è possibile suddividere i processi. L'analisi viene ripetuta finché il processo non viene compreso sufficientemente a fondo per poterlo migliorare o riprogettare. I sottoprocessi più piccoli che emergono dall'analisi vengono arbitrariamente chiamati attività.
Processi a supporto dei processi chiave o utilizzati per la realizzazione di prodotti o servizi aziendali meno importanti. Nella maggior parte delle aziende, i processi IT e HR sono classificati come processi secondari perché hanno lo scopo di fornire servizi di supporto ai processi chiave.
Diagramma di un'organizzazione in cui l'azienda viene rappresentata come un riquadro vuoto da cui si diramano elementi quali fornitori e clienti che forniscono input e output all'azienda. In genere gli elementi esterni vengono suddivisi in quattro gruppi: i fornitori a sinistra, i clienti e gli azionisti a destra, gli aspetti governativi e ambientali sopra e i concorrenti sotto.
Espressione generica con cui si indicano i processi aziendali e le applicazioni Internet che sfruttano la rete per consentire alle aziende di coordinare le attività comunicando con partner commerciali o fornitori.
Consorzio internazionale di aziende interessate a migliorare l'organizzazione della supply chain. L'SSC organizza conferenze e gestisce pubblicazioni e programmi di formazione. Il suo obiettivo è promuovere lo SCOR, un modello sistematico per la creazione dei sistemi della supply chain.
Termine vago che descrive una serie di applicazioni o strumenti preconfezionati o su misura, progettati per favorire lo sviluppo o l'esecuzione di sistemi di supply chain o la gestione delle informazioni ottenute dalle interazioni presenti nella catena di distribuzione.
In un diagramma di processo business, la corsia (o swimlane) è una riga che indica chi è responsabile di un determinato processo o attività. I nomi delle corsie sono indicati sul lato sinistro del diagramma di processo. Molto spesso le corsie sono assegnate a reparti, gruppi all'interno dei reparti o singoli individui, oppure ad applicazioni, sistemi di applicazioni o database. In rari casi, possono rappresentare regioni geografiche. I processi, i sottoprocessi o le attività che rientrano in una determinata corsia sono di responsabilità dell'entità indicata sull'asse sinistro del diagramma di processo. Alcuni strumenti del workflow rappresentano le corsie come colonne verticali, ruotando i diagrammi di processo di 90 gradi. La distinzione tra corsie orizzontali o verticali è arbitraria.
In un processo sincrono, un'attività invia un messaggio a un'altra e ne attende la risposta prima di procedere. Una telefonata è un processo sincrono, in quanto non può proseguire se la persona con cui si vuole parlare non risponde al telefono. Lasciando un messaggio sulla segreteria telefonica, il processo diventa asincrono: l'utente lascia il messaggio e va avanti con le proprie attività, ipotizzando che l'altro risponderà non appena lo avrà ascoltato.
Concetto formulato da Rummler-Brache secondo cui i livelli principali dell'analisi dei processi business sono tre: organizzativo, di processo e di attività o di performance (che il libro Improving Performance definisce "Job Level"). Presentato talvolta come matrice, questo quadro di riferimento per la valutazione della performance mostra i 3 livelli sull'asse verticale e le prospettive o punti di vista sull'asse orizzontale: obiettivi e misure, progettazione e realizzazione, gestione. Si tratta di un modo interessante per classificare gli aspetti di cui tenere conto nell'ambito di un approccio globale ai processi business.
Movimento, disciplina aziendale e insieme di tecniche il cui obiettivo è migliorare la qualità dei processi. Spesso associato a Edwards Deming, il concetto di Qualità totale pone l'accento sull'adozione di tecniche statistiche e misure costanti per ottimizzare la qualità dei processi e mantenerla nel tempo.
Un tipo di sistema di flusso di lavoro che sposta documenti o dati da un terminale all'altro sulla base di un modello di flusso di lavoro. Da confrontarsi con i Sistemi di flusso di lavoro ad hoc e amministrativi.
Il periodo di transizione comincia dopo che dirigenti e dipendenti hanno acquisito dimestichezza con il nuovo processo e hanno iniziato a usarlo. La buona riuscita della transizione dipende dal supporto dei dirigenti e dalla presenza di incentivi e sistemi di misurazione in grado di garantire che i manager locali si adoperino per verificare la corretta implementazione del processo.
Notazione standard internazionale per la modellazione di sistemi software. La specifica UML supporta diversi tipi di diagrammi, tra cui il Diagramma di attività, utilizzato per modellare i processi aziendali e i diagrammi di flusso di lavoro. L'UML è stato creato e viene gestito dal consorzio OMG.
Protocollo web, basato sul linguaggio WSDL, che consente a un sistema Web di localizzarne altri e determinare il formato con cui inviare messaggi a quel sistema.
Un tipo di diagramma UML, spesso impiegato dagli sviluppatori di software per definire i requisiti software per un determinato sistema. I diagrammi di casi d'uso sono incentrati su scenari di utilizzo dell'applicazione da parte degli utenti.
Un processo business su larga scala che ha inizio dalla richiesta di un cliente o in seguito alla decisione dell'azienda di creare un nuovo ramo aziendale, e che ha come obiettivo la consegna al cliente di un processo o servizio. La catena del valore comprende tutto ciò che contribuisce all'ottenimento del risultato finale. Sommando tutti i costi delle singole attività di una catena di valore e sottraendo il totale dal prezzo di vendita, un'organizzazione è in grado di determinare il relativo margine di profitto. La maggior parte delle organizzazioni gestisce da 3 a 15 catene del valore. Molti manager associano le catene di valore alla descrizione riportata da Michael Porter nel suo libro Il vantaggio competitivo (1985).
Termine indefinito che fa riferimento ad applicazioni o processi distribuiti o virtuali che utilizzano internet per collegare tra loro attività o componenti software. Un esempio di applicazione di servizi web è un sito di viaggi che riceve una richiesta di prenotazione da un cliente, invia un messaggio all'applicazione di un hotel tramite web per determinare la disponibilità della camera, la prenota e infine comunica al cliente se la prenotazione è andata a buon fine.
Vecchio linguaggio IMB XML per i processi aziendali. Vedi BPEL4WS.
Componente della piattaforma di BPM che fornisce agli utenti uno spazio di lavoro produttivo per la gestione di attività, contenuti, moduli, documenti, notifiche e promemoria.
Termine generico usato per indicare un processo o lo spostamento di informazioni o materiali da un'attività (luogo di lavoro) all'altra.
Un altro modo per definire un diagramma di processo. Spesso comprende sia un diagramma sia le regole che definiscono il flusso di informazioni da un'attività a quella successiva. Se utilizzato assieme a un motore o sistema di flusso di lavoro, indica un diagramma di processo basato su software che svolge la funzione di programma per un sistema di flusso di lavoro che sposta informazioni da un database a diversi computer, uno dopo l'altro.
Modello creato dalla Workflow Management Coalition per delineare un sistema di gestione dei flussi di lavoro e identificare le interfacce di sistema più importanti. Esistono altri standard della WfMC che fanno riferimento a questo modello.
Strumento software o programma che aiuta gli analisti a definire un processo e le regole da seguire per le decisioni all'interno dello stesso. Inoltre, gestisce l'effettiva distribuzione delle informazioni legate a istanze o casi specifici verso i vari terminali o database.
Protocollo internet definito dal World Wide Web Consortium (W3C). Formato di file che include all'interno dello stesso sia i dati sia le regole necessarie a interpretarli. Con XML è possibile creare linguaggi XML, ovvero insiemi di termini che le aziende concordano di utilizzare secondo determinate modalità al fine di semplificare lo scambio di dati. XML sta diventando lo strumento più comune per la trasmissione di dati tra applicazioni e aziende tramite internet.
Linguaggio informatico con il quale è possibile descrivere i processi aziendali e le rispettive relazioni. Per trasmettere messaggi, questo tipo di linguaggio fa ricorso a XML.
La Workflow Management Coalition (WfMC) ha creato questo linguaggio standard per descrivere le modalità di comunicazione via internet delle informazioni riguardanti i processi aziendali tra strumenti per i flussi di lavoro.